Una delle caratteristiche dell’ulivo è la sua longevità e la sua resistenza a condizioni climatiche avverse, come incendi, gelate, siccità.

La potatura è fondamentale non solo per ricostituire le piante in seguito a tali traumi, ma anche e soprattutto per favorirne la fruttificazione e per allevare l’ulivo in modo razionale.

È importante sottolineare come la potatura si esegua in modo diverso a seconda del clima, della densità d’impianto e della stessa varietà. Di seguito forniamo alcune indicazioni generali, che non hanno la presunzione di essere esaustive dell’argomento, frutto anche della nostra esperienza tramandata da generazioni.

La potatura in generale

Esistono diversi tipi di potatura:

  • a seconda della finalità
    • una di formazione, che serve a stabilire la struttura e una forma alla chioma e a favorire l’entrata in produzione dell’ulivo, praticata fino al quarto anno di vita e, poi di mantenimento, finalizzata a mantenere la forma ottenuta e contrastare il disordine vegetativo;
    • una di produzione, eseguita ogni due anni, per ottenere un buon equilibrio vegeto-produttivo;
    • una eventuale di correzione, per adattare la pianta a nuovi sistemi di raccolta e di allevamento.
  • in base al sistema di raccolta
    • utilizzando una raccolta manuale è preferibile optare per una potatura ad alberello e di medio-bassa statura;
    • nel caso di una raccolta meccanizzata la potatura varierà in base al vibratore o scuotitore utilizzato, prediligendo in generale branche più alte poiché le vibrazioni sono efficaci sulle parti terminali.
  • in base alla struttura della chioma, per citarne alcuni:
    • vaso policonico: dal tronco partono tre o quattro branche con un’inclinazione iniziale di circa 45°, che successivamente si raddrizzano verso l’alto; la vegetazione è rada nella parte alta e più cospicua nella parta bassa, facendo assumere a ogni branca l’aspetto di un cono;
    • ipsilon: dal tronco partono due branche principali inclinate di circa 30°-35° sul quale sono inserite branche secondarie e terziarie di lunghezza decrescente dal basso verso l’alto, a formare la forma appiattita che ricorda, appunto, la lettera Y;
    • globo: si presenta come un tronco dal quale partono irregolarmente alcune branche più o meno ramificate, a formare una chioma folta e assecondando il portamento naturale della varietà;
    • vaso cespugliato: si ottiene impalcando la pianta ad un’altezza di 60-80 cm da terra, facendo dipartire 3-4 branche inclinate verso l’esterno e facendo ricadere i rami fino a terra;
    • monocono: dal cono singolo si dipartono numerose e corte branche, ideale per oliveti specializzati meccanizzabili.

Quando potare? Solitamente si pota dopo la raccolta, in caso di inverni miti, quando la pianta è in riposo vegetativo e le condizioni climatiche non arrecano danno alla corteccia; al contrario, nelle aree caratterizzate da inverni rigidi la potatura precoce rende gli alberi più sensibili ai danni derivanti da repentini e inaspettati abbassamenti della temperatura. Anche in estate possono essere necessarie delle lievi operazioni di curvatura, legatura e inclinazione dei rami ed eliminazione dei succhioni.

Come si pota? Procedendo dall’alto verso il basso, si eliminano i rami nelle potature strutturali, i succhioni che crescono sul tronco e sulle branche principali sotto forma di rami lunghi e dritti, fino a raggiungere i polloni che si originano dal tronco o dalla base dell’ulivo.

Si utilizzano segacci, accette, forbici ben affilati e motoseghe applicando un taglio netto e rasente alla ramificazione che regge quella da eliminare, disinfettando possibilmente con rame o mastice.

Il nostro caso

Nell’azienda familiare la potatura venne introdotta già dagli anni 50 da mio suocero Enrico, quando chiamò dei potatori esperti provenienti dalla Toscana, i quali introdussero tecniche agronomiche all’epoca assolutamente sconosciute nell’uliveto di Aletzi. Allora non si pensava alla potatura come un sistema che potesse favorire le caratteristiche della produzione e, in qualche modo, agevolare i metodi di raccolta che erano solo manuali.

Oggi le nostre tecniche di potatura sono orientate al conseguimento di due obiettivi: adattare gli ulivi agli innovativi metodi di raccolta e garantire una continuità di produzione, limitando il fenomeno dell’alternanza. Inoltre l’uso di strumenti di potatura quali motoseghe e forbici elettriche consente da un lato di agevolare il lavoro dell’operatore, riducendone la fatica, dall’altro di limitare l’inquinamento acustico e atmosferico, in chiave ecologica.